analisi FATTORIALE E disegni complessi CON FATTORI INCROCIATI
12.7. ESPERIMENTI FATTORIALI CON P FATTORI A K LIVELLI
Con p fattori a k livelli, il modello additivo dei vari fattori e delle loro interazioni resta immutato, nei principi e nelle modalità di interpretazione, rispetto a quello presentato per esperimenti 23; ma diventa più complesso il calcolo delle devianze. Come dimostrazione, facilmente estensibile a un esperimento di dimensioni superiori, si può utilizzare un esempio a tre fattori, di cui - il primo (A) a 3 livelli, - il secondo (B) a 4 livelli, - il terzo (Sesso) a 2 livelli o modalità con tre repliche per ognuno dei 24 (3 x 4 x 2) gruppi e quindi 72 dati.
Per gli effetti principali, il calcolo delle devianze è identico a quello già ripetutamente presentato.
Per l’interazione tra due fattori, si crea una tabella a due entrate di somme e si calcola la devianza relativa; per ottenere la devianza d’interazione e i suoi df, si sottraggono a questa ultima devianza quelle stimate per i singoli fattori.
Per l’interazione a tre fattori, si costruisce la tabella a tre entrate delle somme e si calcola la devianza relativa. Per ottenere la devianza d’interazione dei 3 fattori, al valore precedentemente calcolato si sottraggono sia le 3 devianze d’interazione a due fattori che le 3 degli effetti principali. Per i df si segue lo stesso metodo.
Con i dati
- la devianza totale è ottenuta come al solito a partire dagli scarti di ogni valore dalla media generale o con la formula abbreviata; il suo valore è 11,1329 ed ha 71 df;
- la devianza del fattore A è ottenuta dal confronto delle 3 medie di colonna: è uguale a 1,3086 ed ha 2 df;
- la devianza del fattore B è ottenuta dal confronto delle 4 medie di riga: è uguale a 1,2850 ed ha 3 df;
- la devianza del fattore sesso è ottenuta dal confronto tra le 2 medie relative: è uguale a 4,4006 ed ha 1 df. Successivamente, - per la devianza d’interazione AB, si deve dapprima calcolare la tabella delle somme dei fattori A e B, ignorando la distinzione tra sessi.
Mediante le 12 somme (ognuna è la somma di 6 valori, 3 per ogni sesso come evidenziato nella tabella dei dati sperimentali) riportate nelle caselle all’incrocio dei 3 livelli di A e dei 4 livelli di B, si ottiene - la devianza tra le medie dei 12 trattamenti (6,82 + 7,62 + 5,92 + 7,22 + 8,22 + 9,92 + 6,42 + 9,62 + 5,42 + 7,42 + 6,92 + 7,32)/6 - 88,62/72 = (46,24 + 57,76 + 34,81 + 51,84 + 67,24 + 98,01 + 40,96 + 92,16 + 29,16 + 54,76 + 47,61 + 53,29)/6 - 7849,96/72 = 673,79/6 - 7849,96/72 = 112,3066 - 109,0272 = 3,2794 che risulta uguale a 3,2794 con 11 df.
La devianza d’interazione A x B ed i suoi df sono stimati mediante la differenza Dev. tra i trattamenti AB - Dev. A - Dev. B = Dev. d’interazione A x Bche, con i dati dell’esempio, 3,2794 - 1,3086 - 1,2850 = 0,6858 risulta uguale a 0,6858 con 11 - 2 - 3 = 6 6 df. Come già dimostrato nei paragrafi precedenti con 2 fattori, questa devianza può essere ottenuta mediante la somma degli scarti al quadrato tra le 12 medie osservate e le medie attese, nell’ipotesi che non esista interazione. Poiché le medie attese sono stimate dai totali marginali, nella tabella sopra-riportata di dimensioni 4 x 3 i df dell’interazione sono 3 x 2 = 6 come ottenuto mediante il metodo delle differenze. Questo metodo può essere esteso alle 2 devianze d’interazione successive. Per misurare la devianza d’interazione A x Sesso, si devono dapprima calcolare le somme relative a questi due fattori, come nella tabella sottostante, ignorando l’effetto del fattore B
La devianza dei trattamenti riportati nelle 6 caselle, in cui ogni valore è la somma di 12 osservazioni (4 trattamenti per 3 repliche), con la formula abbreviata è (16,72 + 10,82 + 21,22 + 12,92 + 15,32 + 11,72)/12 - 88,62/72 = (278,89 + 116,64 + 449,44 + 166,41 + 234,09 + 136,89)/12 - 7849,96/72 = 1382,36/12 - 7849,96/72 = 115,1967 - 109,0272 = 6,1695 e risulta uguale a 6,1695 con 5 df.
La devianza d’interazione A x Sesso e i suoi gdl sono ottenuti rapidamente per differenza Dev. dei trattamenti A x Sesso - Dev. A - Dev. Sesso = Dev. d’interazione A x SessoCon i dati dell’esempio, 6,1695 - 1,3086 - 4,4006 = 0,4603 si ottiene una devianza d’interazione uguale a 0,4603 con 5 - 2 - 1 = 2 2 df.
Nello stesso modo, per la devianza d’interazione B x Sesso si costruisce la tabella relativa, in cui i dati delle 8 caselle sono le somme di 9 dati (3 livelli del fattore A per 3 repliche)
La devianza dovuta alle differenze tra le 8 medie di casella con la formula abbreviata (11,62 + 8,82 + 15,32 + 9,62 + 12,42 + 6,82 + 13,92 + 10,22)/9 - 88,62/72 = (134,56 + 77,44 + 234,09 + 92,16 + 153,76 + 46,24 + 193,21 + 104,04)/9 - 7849,96/9 = 1035,5/9 - 7849,96/72 = 115,0556 - 109,0272 = 6,0284 risulta uguale a 6,0284 e i suoi df sono 7.
La devianza d’interazione B x sesso, ottenuta per differenza, Dev. dei trattamenti B x sesso - Dev. B - Dev. sesso = Dev. d’interazione B x sessocon i dati dell’esempio 6,0284 - 1,285 - 4,4006 = 0,3428 risulta uguale a 0,3428 e i suoi df 7 - 3 - 1 = 3 sono 3.
Per l’interazione di secondo ordine o a 3 fattori occorre costruire la tabella a 3 fattori
per la quale sono possibili varie soluzioni, tra cui quella sotto-riportata, in due passaggi :
1 - La devianza che considera contemporaneamente le medie dei 3 fattori (ognuno con 3 repliche) con la formula abbreviata (3,92 + 5,22 + 3,62 + 4,02 + 4,52 + 6,02 + 4,42 + 6,32 + 3,22 + 4,12 + 4,42 + 3,62 + 2,92 +2,42 + 2,32 + 3,22 + 3,72 + 3,92 + 2,02 + 3,32 + 2,22 + 3,32 + 2,52 + 3,72)/3 - 88,62/72 = 355,04/3 - 7849,96/72 = 118,3467 - 109,0272 = 9,3195 risulta uguale a 9,3195 ed ha 23 df.
2 - La devianza d’interazione dei tre fattori è ottenuta per sottrazione da questa ultima stima di tutte le precedenti già stimate Dev. tra medie di caselle - (Dev. A + Dev. B + Dev. Sesso + Dev. A x B + + Dev. A x Sesso + Dev. B x Sesso) = Dev. A x B x Sesso Con i dati dell’esempio, 9,3195 – (1,3086 + 1,2850 + 4,4006 + 0,6858 + 0,4603 + 0,3428 ) = 0,8634 risulta uguale a 0,8634 e i suoi df 23 – (3 + 2 + 1 + 2 + 3 + 6) = 6 sono 6. Per una visione generale ed una sintesi, i risultati ottenuti dai calcoli qui presentati sono di norma riportati in una tabella riassuntiva:
in cui i dati non in grassetto (quelli riferiti alle tabelle a due fattori) non sono riportate negli output dei programmi informatici, in quanto utili solo al calcolo manuale. Gli unici dati riferiti a una tabella che vengono riportati sono quelli della tabella dei 3 fattori, poiché tutte le devianze successive sono una sua scomposizione. Per l’interpretazione delle interazioni è utile ricorrere alle tabelle relative in cui sono riportate le medie osservate e quelle attese nell’ipotesi di assenza d’interazione, oppure alla rappresentazione grafica, come già illustrato nei paragrafi precedenti.
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Manuale di Statistica per la Ricerca e la Professione © Lamberto Soliani - Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Parma (apr 05 ed) ebook version by SixSigmaIn Team - © 2007 |