LA REGRESSIONE LINEARE SEMPLICE
16.9. LA POTENZA E LA DIMENSIONE MINIMA DEL CAMPIONE, NEL TEST DELLA REGRESSIONE: RINVIO ALLA CORRELAZIONE.
Come risulterà evidente alla fine dell’esposizione della correlazione (nei capitoli successivi), la regressione lineare semplice e la correlazione lineare semplice hanno - finalità differenti, - condizioni di validità differenti, - nei test di significatività verificano ipotesi differenti.
Nella verifica della significatività, - con la retta di regressione, l’ipotesi nulla verte sul valore del coefficiente angolare : H0: b = 0 - nella correlazione, l’ipotesi nulla verte sul valore del coefficiente r: H0: r = 0
Quando si effettua il confronto con un qualsiasi valore teorico, - con il coefficiente angolare , si verifica l’ipotesi nulla H0: b = b0 - con il coefficiente di correlazione si verifica l’ipotesi nulla H0: r = r0 anche se in questo caso occorre tenere in considerazione la non simmetria della distribuzione r. Nonostante queste differenze, nella regressione e nella correlazione - la significatività può essere stimata sia con il test sia con il test , - i due test hanno gli stessi gradi di libertà (1 e n-2 per , n-2 per ), - le ipotesi alternative possono essere ugualmente bilaterali oppure unilaterali., - i risultati della significatività sono identici; più esattamente il test e il test per la significatività di forniscono lo stesso valore di quelli applicati a .
Sulla base di queste corrispondenze, sono uguali anche - la potenza a priori, cioè il numero minimo di dati () affinché il coefficiente angolare o il coefficiente di correlazione risultino significativi, - la potenza a posteriori, cioè la probabilità () di rifiutare correttamente l’ipotesi nulla, in un test sulla significatività del coefficiente angolare e del coefficiente di correlazione .
Di conseguenza, - per il calcolo della potenza della regressione si può utilizzare la procedura per la correlazione, dopo aver ricavato dai dati della regressione o da suoi indici.
Questo valore può essere ottenuto a partire
- dal coefficiente di determinazione R2 (spiegato in un paragrafo successivo) con
- dal coefficiente angolare e dalle due devianze con
Nei paragrafi successivi di questo capitolo, saranno presentati anche i metodi per - confrontare due coefficienti angolari e , allo scopo di verificare se appartengono alla stessa popolazione, con coefficiente angolare b.
Anche per la correlazione, nel capitolo successivo saranno presentati i metodi per - confrontare due coefficienti di correlazione e , per verificare se appartengono alla stessa popolazione, con coefficiente di correlazione r.
ESEMPIO 1. (CALCOLO DI DA ) Stima il coefficiente di correlazione dai dati della regressione sulla relazione tra altezza e peso
Risposta. Con la formula
dove dai paragrafi precedenti = 0,796 = 510 = 403,7 si ottiene
il valore .
ESEMPIO 2. (CALCOLO DI DA ) Stima il coefficiente di correlazione dai dati della regressione sulla relazione tra concentrazione e fluorescenza
Risposta. Con la formula
dove dai paragrafi precedenti = 1,93 = 112 = 418,3 si ottiene
il valore .
In questo caso, è un valore molto vicino a 1. Già il grafico di dispersione evidenziava che i punti erano collocati quasi esattamente sulla retta.
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Manuale di Statistica per la Ricerca e la Professione © Lamberto Soliani - Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Parma (apr 05 ed) ebook version by SixSigmaIn Team - © 2007 |