IL DISEGNO SPERIMENTALE: CAMPIONAMENTO, PROGRAMMAZIONE DELL’ESPERIMENTO E POTENZA
23.10. IL DISEGNO SPERIMENTALE FATTORIALE SEMPLICE (DUE FATTORI CON INTERAZIONE): CALCOLO DELLA POTENZA A POSTERIORI
Quando vuole analizzare un esperimento con due o più fattori a vari livelli, spesso il ricercatore è interessato a valutare anche l’effetto della loro combinazione, chiamata interazione, con un termine tecnico. Ad esempio, se intende valutare gli effetti di due o più farmaci (fattore sperimentale) eliminando gli effetti dell’età e del sesso (fattori sub-sperimentali) può essere interessato a valutare anche se il farmaco mediamente migliore è tale per tutte le età e entrambi i sessi, oppure se per qualche età o per un sesso il farmaco che fornisce le risposte migliori sia differente. Data la ricaduta medica e commerciale di tale risposte, spesso l’interazione rappresenta lo scopo più importante di una analisi statistica. Il caso più semplice di interazione, che permette una interpretazione chiara e non equivoca dei risultati, è presente nel disegno fattoriale a due fattori con repliche
Ad esso si limita l’illustrazione dei metodi, come già nei capitoli dedicati all’analisi della varianza. Ricordando che occorrono almeno due repliche per casella e assumendo di utilizzare il caso più semplice di un numero di replicazioni costante in ogni casella, si ipotizzi un disegno sperimentale rappresentato nella tabella precedente con - 4 livelli nei trattamenti (A, B, C, D): = 4 - 3 livello nei blocchi (I, II,III): = 3 - 2 repliche per ogni combinazione blocco x trattamento: = 2
Il calcolo del parametro è differente se ci si riferisce alla significatività I - della differenza tra le medie dei trattamenti, detto effetto principale A, II - della differenza tra le medie dei blocchi, detto effetto principale B, III - dell’interazione AB.
I - Per l’effetto principale A la formula del parametro è
con - - - , cioè gli scarti tra la media vera di ciascun livello del trattamento e le media vera generale, che è anche quella di tutti i trattamenti.
Tale formula per il calcolo di può essere semplificata, come nei disegni sperimentali precedenti, sulla base d’ipotesi alternativa H1: 1) se si considera la differenza massima tra una media e tutte le altre, che sono tra loro uguali, si utilizza la formula
2) se le medie dei trattamenti sono tutte tra loro differenti e si considera la differenza reale esistente tra la media minore e la media maggiore, si utilizza la formula
II - Per l’effetto principale B la formula del parametro è
con - - - , cioè gli scarti tra la media vera di ciascun livello del blocco e le media vera generale.
Tale formula per il calcolo di può essere semplificata, come nei disegni sperimentali precedenti, sulla base d’ipotesi alternativa H1: 1) se si considera la differenza massima tra una media e tutte le altre, che sono tra loro uguali, si utilizza la formula
2) se le medie dei trattamenti sono tutte tra loro differenti e si considera la differenza reale esistente tra la media minore e la media maggiore, si utilizza la formula
III - Per l’interazione AB la formula del parametro è
con - - - Come ampiamente descritto nel capitolo relativo all’interazione tra due fattori, la quantità indica l’effetto dell’interazione in ogni casella, che è appunto stimata dagli scarti tra la media vera di ciascuna casella () e la media attesa (), a sua volta calcolata considerando la media totale vera (), la media vera del trattamento () e la media vera del blocco(). Nell’ipotesi H1 che una delle interazioni sia uguale a , tale formula per il calcolo di può essere semplificata
ESEMPIO 1 (POTENZA PER I TRATTAMENTI) Nel disegno sperimentale presentato, valutare la potenza del test per i trattamenti per e a = 0.05 e con le dimensioni = 4, = 3, = 2 come risulta dalla tabella presentata.
Risposta. Se nell’ipotesi H1 si prende in considerazione la differenza reale esistente tra la media minore e la media maggiore
il valore di risulta uguale a 1,73. Occorre poi considerare che nell’analisi della varianza i gradi di libertà saranno - Devianza totale: df = 23 - Devianza tra media di caselle : df = 11 - Devianza tra trattamenti A df = 3 - Devianza tra blocchi B df = 2 - Devianza di interazione AB df = 6 - Devianza d’errore df = 12 Il grafico della potenza con i parametri = 3; = 12; = 0.05; = 1,73 fornisce l’indicazione = 0,67. ESEMPIO 2 (POTENZA PER I BLOCCHI) Nel disegno sperimentale presentato, valutare la potenza del test per i blocchi per e a = 0.05 e con le dimensioni = 4, = 3, = 2 come risulta dalla tabella presentata.
Risposta. Se nell’ipotesi H1 si prende in considerazione la differenza reale esistente tra la media minore e la media maggiore
il valore di risulta uguale a 2,31. Il grafico della potenza con i parametri = 2; = 12; = 0.05; = 2,31 fornisce l’indicazione = 0,89.
ESEMPIO 3 (POTENZA PER L’INTERAZIONE) Nel disegno sperimentale presentato, valutare la potenza del test per l’interazione per e a = 0.05 e con le dimensioni = 4, = 3, = 2 come risulta dalla tabella presentata.
Risposta. Nell’ipotesi H1 che una delle interazioni sia uguale a ,
il valore di risulta uguale a 2,14. Il grafico della potenza con i parametri = 6; = 12; = 0.05; = 2,14 fornisce l’indicazione = 0,92.
E’ importante osservare che la probabilità di trovare significativo uno dei tre test che si possono condurre con i dati raccolti nel medesimo esperimento è sensibilmente differente, in quanto diversamente legate - alle dimensioni del fattore in esame, per il calcolo del valore di , - alle dimensioni dei gradi di libertà, per individuare nel grafico il valore di .
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Manuale di Statistica per la Ricerca e la Professione © Lamberto Soliani - Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Parma (apr 05 ed) ebook version by SixSigmaIn Team - © 2007 |