IL DISEGNO SPERIMENTALE: CAMPIONAMENTO, PROGRAMMAZIONE DELL’ESPERIMENTO E POTENZA
23.9. IL DISEGNO SPERIMENTALE A QUADRATI LATINI: VANTAGGI, LIMITI E POTENZA
Aumentando i
fattori da tenere in considerazione, cresce in modo sensibile anche il numero
di dati che è necessario raccogliere. In molti campi della ricerca, è
relativamente semplice e poco costoso avere centinaia di dati. Ne consegue che
in quei casi sia vantaggioso utilizzare lo schema precedente dei blocchi
randomizzati, esteso a più fattori sub-sperimentali. Ma in varie discipline a
carattere biologico, medico e ambientale, per il costo e il tempo richiesti da
ogni singolo dato, la dimensione complessiva (
Con tre fattori è vantaggioso ricorrere ai quadrati latini, dei quali viene presentata una tabella 5 x 5
Come appare
evidente anche dalla semplice rappresentazione grafica, il quadrato latino è
vincolato dal numero
Già noti in matematica, i quadrati latini (latin squares) sono stati introdotti in statistica da H. W. Norton nel 1939 con l’articolo The 7 x 7 squares (pubblicato su Annals of Eugenics Eugen Vol. 9 pag. 269-307. Tale rivista inizia nel 1925 e pubblica vari articoli importanti nella storia della statistica, tra cui alcuni di R. A. Fisher; termina nel 1954, trasformandosi in Annals of human genetics). Il merito maggiore della diffusione dei quadrati latini nella metodologia statistica, inizialmente limitata alle applicazioni in agraria e successivamente estesa in biologia e in altre discipline, per l’autorevolezza scientifica degli autori è attribuito al volume di R. A. Fisher e F. Yates del 1963 Statistical Tables for Biological, Agricultural, and Medical Research (6th ed. Hafner, New York, 146 p.), che nelle pagine 86-89 riporta varie tabelle. Tra i testi internazionali che presentano questa metodologia sono da citare in particolare quello di G. W. Snedecor e W. G. Cochran del 1980 (Statistical Methods, 7th ed. Iowa State University Press, Ames, Iowa, 507 p.), per la sua grande diffusione internazionale, e quello di C. C. Li del 1964 (Introduction to Experimental Statistics, McGraw Hill, New York, 460 p.), che spiega come calcolare i dati mancanti.
I vantaggi principali dell’uso dei quadrati latini sono - un maggiore controllo della variabilità, rispetto al disegno totalmente randomizzato e a quello a blocchi randomizzati; - la semplicità dell’analisi statistica, leggermente modificata rispetto a quella a blocchi randomizzati; - la facilità con la quale si possono stimare i dati mancanti. Gli svantaggi principali sono - la rigidità dell’esperimento, per cui i tre fattori devono avere sempre lo stesso numero di modalità o livelli, - una applicabilità limitata ai disegni compresi fra le dimensioni 4 x 4 e 12 x 12. Infatti non è possibile effettuare un quadrato latino 2 x 2, poiché la devianza d’errore non ha nessun grado di libertà. Un esperimento con un quadrato 3 x 3 non è conveniente, poiché il test F ha gradi di libertà 2 e 2, ai quali corrisponde un valore critico molto alto. Dall’altro estremo, con più di 12 trattamenti, ma in alcune discipline anche prima, l’esperimento è di realizzazione complessa e richiede una messa in opera molto macchinosa.
Le condizioni di validità sono uguali a quelle dei blocchi randomizzati. Anche nel caso in cui manchino uno o più dati e per la stima dell’efficienza relativa le modalità sono analoghe, come già illustrato nei capitoli dedicati alla presentazione dell’analisi della varianza a due o più fattori.
Per calcolare la
potenza a priori e quella a posteriori nel disegno sperimentale a
quadrati latini, mediante il metodo grafico occorre stimare il valore di
Anche in questo
caso, le formule abbreviate per la stima di 1) se si considera la differenza massima tra una media e tutte le altre, che sono tra loro uguali, si utilizza la formula
2) se si ipotizza
che le si utilizza la formula Nel grafico delle figure di potenza, si deve entrare con i gradi di libertà - - e con la probabilità a prescelta.
ESEMPIO 1 (CALCOLO
DELLA POTENZA). Calcolare la potenza di un’analisi della varianza a quadrati
latini in esperimento 5 x 5, per una probabilità prefissata
Risposta. Da
si ricava Dalle dimensioni dell’esperimento che sono state indicate, i parametri da utilizzare nei grafici delle curve di potenza di Pearson e Hartley (riportate anche alla fine del capitolo) sono
Nella curva di
potenza con - per - il valore - incontra la curva
per Tale risposta significa che con l’esperimento programmato esiste una probabilità del 52%, che il test risulti significativo.
ESEMPIO 2 (CALCOLO
DEL NUMERO
Risposta. Con i parametri
e Sulla base dell’esperienza, per aumentare la potenza si può assumere un disegno 8 x 8, nel quale
Dalla lettura del grafico - per - il valore - incontra la
potenza E’ quindi
necessario aumentare ancora le dimensioni. Ma, con questi grafici, la potenza
del test è stimabile fino a tabelle di dimensioni 9 x 9 che hanno
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Manuale di Statistica per la Ricerca e la Professione © Lamberto Soliani - Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Parma (apr 05 ed) ebook version by SixSigmaIn Team - © 2007 |